LO STATO INDIPENDENTE DELL’ISOLA DELLE ROSE

Giorgio ed io spesso la sera per rilassarci guardiamo netflix e sabato sera abbiamo guardato un film italiano che ci è piaciuto moltissimo e ha fatto sorgere in noi dei curiosi quesiti giuridici ai quali oggi vogliamo dare risposta. Il film si chiama “L’incredibile storia dell’isola delle Rose” ed è tratto da una storia vera.
Ripercorriamo la storia in breve. Nel 1965 lo stravagante ingegnere bolognese Giorgio Rosa creò un’isola artificiale nelle acque internazionali di fronte alla città di Rimini e il primo maggio 1968 si proclamò Stato indipendente.
Nel 1967 l’isola venne aperta al pubblico e si preparò ad accogliere i suoi abitanti. L’anno seguente, e più precisamente il 1° maggio 1968, venne dichiarata la sua indipendenza e Giorgio Rosa venne eletto Presidente della Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose. La micronazione adottò infatti l’esperanto come lingua ufficiale, una decisione chiaramente volta a sancire la propria sovranità e indipendenza dallo Stato italiano. E i provvedimenti seguenti furono in linea con questa necessità: l’Isola delle Rose si diede un governo, emise la propria moneta e persino dei francobolli.
L’esperimento di Rosa si concluse nel giugno del 1968, a 55 giorni dall’autoproclamazione, quando l’isola fu occupata dalle forze di polizia italiane e sottoposta al blocco navale. «Nell’inverno 1969 gli incursori della Marina hanno fatto saltare la piattaforma con due diverse esplosioni.
Si tratta di una vicenda curiosa pervasa da quesiti giuridici: Cosa significa “Acque internazionali”? Che legge vige? E come può uno stato proclamarsi indipendente?.
Le acque internazionali, ossia le acque sottoposte ad alcuna sovranità nazionale (c. Res nullius: cosa di nessuno) erano nel 1965 le acque distanti oltre alle 5 miglia marine dalla costiera nazionale. Tale distanza a seguito dell’episodio dell’isola delle rose fu spostata a 12 miglia ed infine la Convenzione di Montego Bay del 1982 spostò le acque internazionali o “alto mare” oltre le 200 miglia marine, oltre quindi le acque territoriali e la zona economica esclusiva, ossia l’area del mare, adiacente le acque territoriali, in cui uno Stato costiero ha diritti sovrani per la gestione delle risorse naturali, giurisdizione in materia di installazione e uso di strutture artificiali o fisse, ricerca scientifica, protezione e conservazione dell'ambiente marino.
Dunque solo l'alto mare costituisce una res communis omnium, cioè un bene appartenente a tutti: qualsiasi Stato, anche privo di sbocco al mare, ha piena libertà di navigazione e di sorvolo, nonché di posare cavi o condotte sottomarine, costruire isole artificiali e altre installazioni purché autorizzate dal diritto internazionale; ogni Stato ha inoltre piena libertà di pesca e di ricerca scientifica.
La seconda domanda giuridica è: ma come fa un territorio a diventare uno stato riconosciuto e indipendente?
Non è facile rispondere perchè al momento non esiste alcun percorso giuridico chiaro per ottenere il riconoscimento della sovranità statale da parte della comunità internazionale e nemmeno alcun meccanismo stabilito legalmente che determini quando e come questo riconoscimento avvenga.
In sostanza vi sono dei requisiti per diventare uno stato indipendente.
Deve innanzitutto esservi una popolazione permanente, un territorio definito, un governo ed avere la capacità di intrattenere rapporti con gli altri stati.
E’ inotlre necessario definire la propria lingua ufficiale e la propria bandiera
Infine e soprattutto il nuovo stato deve essere ufficialmente riconosciuto indipendente da tutti gli altri stati che compongono le Nazioni Unite ed essere ammesso a queste ultime.
E non è semplice ottenere il riconoscimento perchè gli interessi politici degli altri stati influenzano fortemente questo tipo di meccanismi.
Il mancato riconoscimento della Palestina come stato sovrano è un classico esempio di questa realtà.
Speriamo di aver saziato la vostra curiosità.
E per chi non l’avesse fatto consigliamo di guardare il film “l’incredibile storia dell’isola delle rose”:
Buona visione!