Un violento polverone mediatico si è alzato dopo che l’esame del Disegno di Legge c.d. Zan, dal cognome del suo relatore Alessandro Zan, è stato rinviato.
Influencer e personaggi pubblici hanno parlato di vero e proprio ostruzionismo aizzando l’opinione pubblica contro chi vorrebbe ostacolare l’approvazione della Legge.
Tuttavia il processo legislativo è complicato e macchinoso, di difficile comprensione da parte dei non addetti ai lavori. Vogliamo quindi spiegare giuridicamente cosa è accaduto e perchè è stato possibile posticipare l’esame della Legge al Senato.
Partiamo dal principio. Un disegno di legge, ossia una proposta di legge, per poter diventare legge deve passare per l’approvazione di entrambi i rami del parlamento: camera dei deputati e senato.
Il 4 novembre 2020 la Legge contro l’omotransfobia è stata approvata dalla camera dei deputati ed è quindi stata passata al Senato.
E’ poi fondamentale capire come opera la suddivisione del lavoro dei parlamentari all’interno del parlamento: i parlamentari non lavorano infatti tutti insieme a ogni legge in approvazione ma ogni ramo del parlamento è suddiviso in Commissioni. Le Commissioni a norma dell’art. 72 della Costituzione sono composte da un dato numero di parlamentari in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari, ossia dei partiti politici presenti in Parlamento.
Le Commissioni sono suddivise per materia: dunque ogni commissione lavorerà a leggi riguardanti materie diverse. Camera e senato hanno entrambe 14 commissioni permanenti. Esse variano nel nome a seconda dell’argomento di cui si occupano, ma sono accomunate dal tipo di attività legislativa che possono svolgere.
In particolare il DDL Zan è stato assegnato alla Commissione Giustizia del Senato, il cui presidente è il senatore Andrea Ostellari.
La Costituzione disciplina le regole generali di organizzazione del Parlamento, ma il funzionamento in concreto è demandato ai regolamenti parlamentari, che sono appunto due: il Regolamento della Camera dei Deputati e il Regolamento del Senato.
A loro volta le Commissioni, a norma dell’art. 22 del Regolamento della Camera, al fine di velocizzare e organizzare in modo organico l’approvazione delle Leggi, possono operare in diverse modalità:
- Commissione in sede referente: il disegno di legge viene discusso articolo per articolo all’interno della Commissione e successivamente viene spiegato e votato, sempre articolo per articolo dalla Camera. Ha la funzione di facilitare e favorire la discussione in aula;
- Commissione in sede deliberante: la commissione esamina e vota articolo per articolo, mentre alla Camera spetterà la votazione per approvare il solo testo di legge globale e definitivo;
- Commissione in sede consultiva: la commissione è chiamata a esprimere un parere su un disegno di legge affidato ad un’altra commissione;
- Commissione in sede redigente: il dibattito e l’approvazione del disegno di legge avviene esclusivamente in commissione. Non vengono coinvolti gli altri componenti della camera, l’iter legislativo si completa quindi nella commissione.
Il cuore del processo legislativo risiede nelle commissioni. È in questi organi che si svolge la maggior parte del lavoro sugli emendamenti, in cui si cercano convergenze politiche e in cui il dibattito entra realmente nel merito delle questioni.
Il DDL Zan è stato assegnato alla Commissione in sede referente al Senato il 5 novembre 2021. Compito della Commissione dunque quello di dibattere su ogni singolo articolo e poi demandare le risultante al plenum del Senato per la votazione di ogni articolo finale.
Una volta arrivato il DDL in commissione, sarà la commissione stessa a priotizzare la discussione delle Leggi che ritiene più urgenti.
Ma perchè si è parlato di ostruzionismo del Senatore Ostellari?
Partiamo dall’art. 51 del Regolamento del Senato che prevede che qualora vi siano più disegni di legge riguardanti argomenti o materie identici o simili, questi debbano essere discussi e approvati congiuntamente. La ratio della previsione è quella di approvare testi di legge completi evitando che, su argomenti identici, vi siano norme in contrasto tra loro.
Il Presidente della Commissione Giustizia Ostellari ha quindi deciso di accorpare al DDL Zan altri 4 DDL sulla stessa materia.
Da ciò consegue che prima di passare alla votazione definitiva in Senato il DDL Zan dovrà attendere l’esame e la votazione in Commissione anche degli altri DDL sulla stessa materia, con ovvio allungamento dei tempi.
Da Giuristi dobbiamo confermare che quanto accaduto è una prassi normale, legale e anche giusta a livello di coerenza legislativa. Se poi il solo intento fosse quello dilatorio non sta a noi, e a molti altri, saperlo.
Non vi sono dubbi tuttavia che il DDL Zan verrà approvato: gode della maggioranza sia in commissione che in Senato e la Legge, giustamente, non offre alcun strumento o cavillo per evitare l’approvazione di una legge che gode dell’approvazione della maggioranza del Parlamento. Lawpills
