Cari amici di Lawpills,
moltissimi di voi ci hanno chiesto di spiegare il referendum costituzionale cui saranno chiamati gli italiani sabato 20 settembre dalle h 7 alle 23 e domenica 21 settembre dalle h 7 alle h 15.
Non daremo opinioni politiche ma come siamo soliti fare spiegheremo nel modo più semplice possibile perchè siamo chiamati a votare e soproprattutto cosa siamo chiamati a decidere.
Solitamente per modificare una legge non è necessario l’intervento diretto dei cittadini: il parlamento elabora e vota le leggi e il Presidente della Repubblica le promulga.
Tuttavia quando una legge va a modificare la Costituzione, ossia la Legge fondamentale della Repubblica, è previsto un particolare procedimento che può coinvolgere direttamente anche il popolo.
L’art. 138 della Costituzione infatti prevede che ogni legge modificativa della Costituzione debba essere votata da Ciascuna camera del Parlamento (Senato e Camera dei Deputati) per due volte in un intervallo non inferiore a 3 mesi.
La ratio di questa previsione è permettere una scelta il più possibile ponderata, ben pensata e ragionata.
Inoltre qualora questa legge qualora non sia votata da almeno i 2/3 dei componenti di ciascuna camera, può essere sottoposta a referendum se ne fanno richiesta 1/5 dei componenti di una camera, 500.000 elettori ovvero 5 consigli regionali.
Si tratta quindi di un referendum di tipo confermativo perchè si chiede agli elettori di confermare una legge già approvata dal Parlamento.
La legge sarà dunque definitivamente approvata se verrà votata dalla maggioranza dei voti validi.
Ciò significa che non è previsto un quorum di validità, ossia un numero minimo di persone che debbano partecipare alla votazione per ritenere il risultato valido.
Qualsiasi sarà il numero di elettori che deciderà di votare la legge sarà approvata o meno definitivamente
Attenzione perchè ciò signigica che se paradossalmente partecipassero al referendum solo 10 cittadini, sarebbero sufficienti 6 voti per approvare una legge che andrà a modificare definitivamente la Nostra Costituzione.
Spiegata la procedura, arriviamo alla sostanza.
Cosa prevede la legge che i cittadini sono chiamati ad approvare o respingere?
Si tratta di una legge denominata “taglio dei parlamentari” perche prevede il taglio dei parlamentari (ossia dei membri di parlamento e senato) del 36,5 %.
In particolare la camera passerà da 630 a 400 seggi mentre il Senato da 315 a 200 componenti.
Verranno dunque modificati gli articoli 56,57 e 59 Cost relativamente alla loro parte numerica.
Ora, senza svelare cosa voteremo io e l’Avv. Giorgio, perchè ricordiamo che a norma dell’art. 48 cost il voto è personale, libero e segreto, analizziamo le principali ragioni del SI e le principali ragioni del NO.
A sostegno del SI vi è in sostanza il taglio dei costi: verrebbero tagliati 315 stipendi per una media di 230.000 euro annuali a deputato e 250.000 euro annuali a senatore. In totale si avrebbe, secondo le stime, un risparmio di circa 82 milioni di euro.
Tuttavia il Presidente dell’Osservatorio sui Conti pubblici, Carlo Cottarelli, ha osservato che parte di questo “risparmio” tornerebbe allo stato tramite tasse sugli stipendi dunque in fin dei conti il risparmio effettivo arriverebbe a circa 30 milioni di euro.
Tra le ragioni del No vi è senza dubbio la diminuzione della c.d. Rappresentatività: se ora vi è un deputato ogni 96.000 abitanti e un senatore ogni 188.000 abitanti, a seguito della riforma vi sarebbe 1 deputato ogni 151.000 abitanti e un senatore ogni 302.000 abitanti.
Inoltre le regioni più piccole avrebbero difficoltà ad essere rappresentati in senato (che ricordiamo è formato anche proporzionalmente sulla base della densità regionale).
Ma quali partiti consigliano di votare si e quali consigliano di votare no?
Dobbiamo ammettere che, salvo qualche eccezione, vi è una gran confusione.
Da quanto ci risulta a favore del Si vi sarebbero Movimento 5 Stelle, Lega, Fratelli d’Italia e Pd di Zingaretti (con moltissimi dissidenti al suo interno però) .
A favore del No vi sono i Radicali, Europa + di Emma Bonino, Calenda e il suo partiro, i verdi e molti esponendi del Pd tra cui Gori, Prodi e De Luca, la Boldrin e Casini.
D’Alema di professa indeciso e Forza Italia di Silvio Berluscone e Italia Viva di Renzi hanno lasciato libertà di voto e coscienza ai propri elettori.
E voi cosa voterete? Se avete voglia di scriverci con le vostre considerazioni e riflessioni saremo felici di discuterne insieme.
Buon voto!
