Il decreto rilancio 2020 è finalmente stato definitivamente approvato dal Parlamento. Tra le principali misure volte a risollevare l’economia italiana vi sono i c.d. SUPERBONUS, ovvero l’ECOBONUS ed il SISMABONUS. Entrambi i bonus prevedono una detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute dai contribuenti: l’ecobonus per gli interventi di efficientamento energetico mentre il sismabonus per le spese di riduzione del rischio sismico. Innanzitutto, è utile comprendere cosa si intente per detrazione fiscale.Si tratta di una somma, pari a una certa percentuale di una spesa sostenuta, che può essere sottratta dall’importo complessivo di una imposta da pagare, che, in tal modo, vede ridotto il suo ammontare complessivo. Le detrazioni fiscali si sottraggono dall’imposta IRPEF ossia l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Tuttavia prima di intraprendere una ristrutturazione contando di poter giovare di questi bonus occorre prestare attenzione perchè non tutte le spese di ristrutturazione saranno detraibili, ma solo quelle che presenteranno determinate caratteristiche individuate con precisione dalla legge: 1. La spesa sarà detraibile se effettuata dal primo luglio 2020 al 31 luglio 2021 e sarà necessaria apposita comunicazione ENEA da effettuarsi entro 90 giorni dal termine dei lavori; 2. È necessario che l’intervento di efficientamento porti a un miglioramento di almeno 2 classi energetiche dell’edificio o, in alternativa, che gli intervemnti consentano di raggiungere la classe energetica più alta; 3. L’efficientamento deve essere dimostrabile mediante l’attestato di prestazione energetica (c.d. APE) rilasciato da un tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata; Ma quali sono nella pratica i lavori che danno diritto all’ecobonus?- Interventi di isolamento termico dell’edificio che riguardino oltre il 25% dell’intonaco, per un massimo di 60 k euro per ogni unità immobiliare; - Sostituzione degli impianti di climatizazzione invernale degli edifici con efficacia almeno pari alla classe A. La spesa massima è di 30 k euro per ogni unità immobiliare; Per la sostituzione di infissi, finestre, tende da sole e di condizionatori si applica invece l’ecobonus o il bonus ristrutturazioni pari al 50%. Tuttavia l’ammontare della detrazione può salire al 110% nel caso in cui tali interventi siano eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi che danno diritto all’ecobonus 110%. Potranno giovare dell’ecobonus: le ristrutturazioni delle prime e delle seconde case (villette mono e bifamigliari e condomini), e le ristrutturazioni degli spogliatoi da parte delle associazioni sportive dilettantistiche. Non potranno invece accedere all’ecobonus le abitazioni lussuose, le ville ed i castelli. Coloro che hanno diritto all’ecobonus, alternativamente alla detrazione, possono decidere di optare per lo “sconto immediato ecobonus” che consiste in uno sconto immediato pari al 100% sul prezzo da parte del soggetto che esegue i lavori. L’impresa potrà poi recuperare l’importo sotto forma di credito d’imposta cedible ad altri soggetti comprese le banche e gli istituti finanziari. Cosa funzionerà nella pratica? il condomidio o il singolo appalta il lavoro di efficientamento energetico a una impresa. Quest’ultima non viene pagata dal cliente ma emette uno sconto pari al 100% in fattura. L’impresa cede il credito pari al 100 % alla banca e incassa l’importo dovuto dalla Banca. La Banca avrà un credito di imposta pari al 110% nei confronti dello Stato. Qual è la ratio di questo intervento? I cittadini possono efficientare gli immobili gratuitamente, gli imprenditori vedono aumentare il lavoro e gli incassi, fortemente provati dalla crisi, e le banche guadagnano il 10% sul denaro anticipato. Le detrazioni possono essere fruite in 5 rate annuali di pari importo, oppure si può optare per la trasformazione in credito di imposta.Ai contribuenti c.d. incapienti, ossia coloro che hanno diritto a detrazioni fiscali più alte rispetto alle imposte da pagare, è però concessa la possibilità di cedere il credito anche a banche o intermediari finanziati. Sarà sufficiente questo intervento per risollevare l’economia? Staremo a vedere. Lawpills per Torcha. OBONUS e SISMABONUS
Il decreto rilancio 2020 è finalmente stato definitivamente approvato dal Parlamento.
Tra le principali misure volte a risollevare l’economia italiana vi sono i c.d. SUPERBONUS, ovvero l’ECOBONUS ed il SISMABONUS.
Entrambi i bonus prevedono una detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute dai contribuenti: l’ecobonus per gli interventi di efficientamento energetico mentre il sismabonus per le spese di riduzione del rischio sismico.
Innanzitutto, è utile comprendere cosa si intente per detrazione fiscale.
Si tratta di una somma, pari a una certa percentuale di una spesa sostenuta, che può essere sottratta dall’importo complessivo di una imposta da pagare, che, in tal modo, vede ridotto il suo ammontare complessivo.
Le detrazioni fiscali si sottraggono dall’imposta IRPEF ossia l’imposta sul reddito delle persone fisiche.
Tuttavia prima di intraprendere una ristrutturazione contando di poter giovare di questi bonus occorre prestare attenzione perchè non tutte le spese di ristrutturazione saranno detraibili, ma solo quelle che presenteranno determinate caratteristiche individuate con precisione dalla legge:
1. La spesa sarà detraibile se effettuata dal primo luglio 2020 al 31 luglio 2021 e sarà necessaria apposita comunicazione ENEA da effettuarsi entro 90 giorni dal termine dei lavori;
2. È necessario che l’intervento di efficientamento porti a un miglioramento di almeno 2 classi energetiche dell’edificio o, in alternativa, che gli intervemnti consentano di raggiungere la classe energetica più alta;
3. L’efficientamento deve essere dimostrabile mediante l’attestato di prestazione energetica (c.d. APE) rilasciato da un tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata;
Ma quali sono nella pratica i lavori che danno diritto all’ecobonus?
- Interventi di isolamento termico dell’edificio che riguardino oltre il 25% dell’intonaco, per un massimo di 60 k euro per ogni unità immobiliare;
- Sostituzione degli impianti di climatizazzione invernale degli edifici con efficacia almeno pari alla classe A. La spesa massima è di 30 k euro per ogni unità immobiliare;
Per la sostituzione di infissi, finestre, tende da sole e di condizionatori si applica invece l’ecobonus o il bonus ristrutturazioni pari al 50%.
Tuttavia l’ammontare della detrazione può salire al 110% nel caso in cui tali interventi siano eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi che danno diritto all’ecobonus 110%.
Potranno giovare dell’ecobonus: le ristrutturazioni delle prime e delle seconde case (villette mono e bifamigliari e condomini), e le ristrutturazioni degli spogliatoi da parte delle associazioni sportive dilettantistiche.
Non potranno invece accedere all’ecobonus le abitazioni lussuose, le ville ed i castelli.
Coloro che hanno diritto all’ecobonus, alternativamente alla detrazione, possono decidere di optare per lo “sconto immediato ecobonus” che consiste in uno sconto immediato pari al 100% sul prezzo da parte del soggetto che esegue i lavori.
L’impresa potrà poi recuperare l’importo sotto forma di credito d’imposta cedible ad altri soggetti comprese le banche e gli istituti finanziari.
Cosa funzionerà nella pratica? il condomidio o il singolo appalta il lavoro di efficientamento energetico a una impresa. Quest’ultima non viene pagata dal cliente ma emette uno sconto pari al 100% in fattura. L’impresa cede il credito pari al 100 % alla banca e incassa l’importo dovuto dalla Banca.
La Banca avrà un credito di imposta pari al 110% nei confronti dello Stato.
Qual è la ratio di questo intervento? I cittadini possono efficientare gli immobili gratuitamente, gli imprenditori vedono aumentare il lavoro e gli incassi, fortemente provati dalla crisi, e le banche guadagnano il 10% sul denaro anticipato.
Le detrazioni possono essere fruite in 5 rate annuali di pari importo, oppure si può optare per la trasformazione in credito di imposta.
Ai contribuenti c.d. incapienti, ossia coloro che hanno diritto a detrazioni fiscali più alte rispetto alle imposte da pagare, è però concessa la possibilità di cedere il credito anche a banche o intermediari finanziati.
Sarà sufficiente questo intervento per risollevare l’economia? Staremo a vedere.
