Il campionato di calcio è ormai iniziato e, di conseguenza, sono moltissimi i gruppi di amici che negli ultimi giorni si sono riuniti per la celebre “asta del fantacalcio”. In Italia il fantacalcio è ormai un fenomeno di massa: si è stimato che in Italia i fantallenatori siano più di 6 milioni. Ma di cosa si tratta? Il fantacalcio è un gioco sul calcio, dove ogni partecipante acquista e organizza la propria squadra immaginaria ma composta da giocatori reali, scelti fra quelli che giocano il torneo cui il gioco si riferisce. Ad ogni partita viene attribuito un punteggio diverso a seconda della performance del giocatore. Chi totalizza più punti al termine del campionato...vince!Da un punto di vista giuridico il fantacalcio non è altro che un tipico gioco d’azzardo. Il gioco d'azzardo, secondo l'ordinamento penale italiano, è infatti una tipologia di gioco nel quale ricorre il fine di lucro e la vincita o perdita è completamente o quasi aleatoria. Esso consiste nello scommettere beni, perlopiù denaro, sull'esito di un evento futuro. Ed in questo caso nessuno dei partecipanti al fantacalcio saprà quanti goal farà o come giocherà il giocatore acquistato, è una scommessa. Ma quale è la regolamentazione dei gioci d’azzardo in Italia?Innanzitutto, ci sono giochi disciplinati ed organizzati dalla legge (ad es. Lotto e le lotterie autorizzate) che danno luogo agli obblighi e alle tutele civili previste normalmente per i contratti; quindi qualora il debitore non paghi, il creditore potrà procedere con l’esecuzione forzata. Ci sono poi giochi leciti ed ammessi dalla Legge, ad esempio i giochi nei Casinò o il Fantacalcio appunto da cui però non nascono obblighi civili, cioè non vi è la possibilità di tutelare il proprio credito di fronte alla giustizia (art. 1933 Cod. civ.). Quest’ultima tipologia di giochi non sono configurabili come contratti, ma vengono definite “obbligazioni naturali”.Nelle obbligazioni naturali i rapporti patrimoniali tra i soggetti non sono assistiti da alcuna tutela giuridica, ma l’adempimento avviene spontaneamente, in forza di un dovere “morale” di accettazione e rispetto delle regole con le quali si è entrati nel gioco o si è fatta la scommessa.Da un lato dunque non è possibile obbligare la parte perdente a “saldare” il proprio debito e, dall’altro lato, una volta avvenuto il pagamento, non è possibile richiederne la restituzione.Le normali regole del diritto non disciplinano dunque i giochi e le scommesse lecite. Le regole che consentono di “portare in tribunale chi non paga il proprio debito” non valgono in questo ambito. Valgono infatti regole diverse e concordate tra le parti, il cui rispetto è lasciato all’onorabilità delle stesse. Infine vi sono i giochi vietati dalla legge: il codice penale punisce infatti sia chi li organizza sia chi ne prende consapevolmente parte (artt. 718, 719 e 720 c.p.). Questi ultimi è meglio non praticarli! Lawpills per Torcha biti da gioco e scommessa
Il campionato di calcio è ormai iniziato e, di conseguenza, sono moltissimi i gruppi di amici che negli ultimi giorni si sono riuniti per la celebre “asta del fantacalcio”.
In Italia il fantacalcio è ormai un fenomeno di massa: si è stimato che in Italia i fantallenatori siano più di 6 milioni.
Ma di cosa si tratta? Il fantacalcio è un gioco sul calcio, dove ogni partecipante acquista e organizza la propria squadra immaginaria ma composta da giocatori reali, scelti fra quelli che giocano il torneo cui il gioco si riferisce.
Ad ogni partita viene attribuito un punteggio diverso a seconda della performance del giocatore. Chi totalizza più punti al termine del campionato...vince!
Da un punto di vista giuridico il fantacalcio non è altro che un tipico gioco d’azzardo.
Il gioco d'azzardo, secondo l'ordinamento penale italiano, è infatti una tipologia di gioco nel quale ricorre il fine di lucro e la vincita o perdita è completamente o quasi aleatoria. Esso consiste nello scommettere beni, perlopiù denaro, sull'esito di un evento futuro. Ed in questo caso nessuno dei partecipanti al fantacalcio saprà quanti goal farà o come giocherà il giocatore acquistato, è una scommessa.
Ma quale è la regolamentazione dei gioci d’azzardo in Italia?
Innanzitutto, ci sono giochi disciplinati ed organizzati dalla legge (ad es. Lotto e le lotterie autorizzate) che danno luogo agli obblighi e alle tutele civili previste normalmente per i contratti; quindi qualora il debitore non paghi, il creditore potrà procedere con l’esecuzione forzata.
Ci sono poi giochi leciti ed ammessi dalla Legge, ad esempio i giochi nei Casinò o il Fantacalcio appunto da cui però non nascono obblighi civili, cioè non vi è la possibilità di tutelare il proprio credito di fronte alla giustizia (art. 1933 Cod. civ.).
Quest’ultima tipologia di giochi non sono configurabili come contratti, ma vengono definite “obbligazioni naturali”.
Nelle obbligazioni naturali i rapporti patrimoniali tra i soggetti non sono assistiti da alcuna tutela giuridica, ma l’adempimento avviene spontaneamente, in forza di un dovere “morale” di accettazione e rispetto delle regole con le quali si è entrati nel gioco o si è fatta la scommessa.
Da un lato dunque non è possibile obbligare la parte perdente a “saldare” il proprio debito e, dall’altro lato, una volta avvenuto il pagamento, non è possibile richiederne la restituzione.
Le normali regole del diritto non disciplinano dunque i giochi e le scommesse lecite.
Le regole che consentono di “portare in tribunale chi non paga il proprio debito” non valgono in questo ambito. Valgono infatti regole diverse e concordate tra le parti, il cui rispetto è lasciato all’onorabilità delle stesse.
Infine vi sono i giochi vietati dalla legge: il codice penale punisce infatti sia chi li organizza sia chi ne prende consapevolmente parte (artt. 718, 719 e 720 c.p.). Questi ultimi è meglio non praticarli!
