Quasi giornalmente vengono condivise online e sui giornali false notizie, le cd fake news, o come piace chiamarle a me, le bufale.In questo periodo di pandemia abbiamo assistito al proliferare di falsità e teorie complottistiche, tanto che è diventato complicato distinguere tra notizie vere e false. Per cercare di arginare il fenomeno e in particolare per combattere le bufale sul coronavirus, il governo ha istituito un osservatorio permanente chiamato “Unità di monitoraggio per il contrasto della diffusione di fake news relative al Covid-19 sul web e sui social network”. A presiedere la task force del governo vi è il sottosegretario con delega all'Editoria, Andrea Martella che avrà il supporto di diversi esperti del settore, professori e giornalisti. Ma, ad oggi quali sono le sanzioni per chi crea o condivide fake news?Se la notizia diffusa è tale da destare turbamento tra le persone comuni, si rischia la condanna per “Abuso di credulità popolare” ex art. 661 c.p. che comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 15.000 euro.Ma vi è di più: qualora la fake news sia tanto grave da creare allarme tra la pubblica autorità, portando ad esempio all’avvio di un indagine degli organi inquirenti, si rischia la condanna al reato di “Procurato allarme” (art. 658 c.p.) punito con l’arresto sino a 6 mesi e con l’ammenda sino a 516 euro.Non dimentichiamo che avrà inoltre luogo il reato di diffamazione qualora la notizia falsa vada a ledere la reputazione o l’onore di un determianto soggetto. Tale reato è punito con pena pecuniaria qualora sia perpetrato da una persona comune; mentre la sanzione per il direttore della testata giornalistica che ha pubblicato la notizia falsa sarà addirittura la pena detentiva. Spesso le fake news sono diffuse per manipolare l’opinione pubblica, ad esempio per screditare un certo personaggio politico, creare consenso intorno a temi sensibili come l’immigrazione o il terrorismo o addirittura influenzare i cittadini prima delle elezioni.Tuttavia l’ordinamento italiano non prevede uno specifico reato che vada a punire più severamente quando a commettere il reato sia un politico. Quest’ultimo è infatti soggetto alle regole e sanzioni a cui sono sottoposti tutti i comuni cittadini. La portata della fake news può inoltre avere impatto sull’economia. A conferma di ciò vi è l’art. 501 c.p., comunemente noto come reato di “Aggiotaggio” che punisce colui che diffonde notizie o informazioni false allo scopo di ottenere un rialzo o ribasso dei prezzi di un determinato titolo in borsa. Tale comportamento è punito con la pena della reclusione fino a tre anni e con la multa da € 516 a 25.822, laddove sia realizzata con dolo specifico «al fine di turbare il mercato interno …». La causazione dell’alterazione del prezzo di merci o valori costituisce una circostanza aggravante.E il soggetto che non crea ma condivide una bufala può essere punito?Si, ma solo se consapevole della falsità della notizia. In questo caso la pena è la stessa prevista per chi crea la notizia!Controlla le notizie e condivi sui social media solo quelle che ritieni attendibili. In questo modo co

ntribuirai anche tu a fare di Internet un luogo più pulito e sicuro per tutti.
Quasi giornalmente vengono condivise online e sui giornali false notizie, le cd fake news, o come piace chiamarle a me, le bufale.
In questo periodo di pandemia abbiamo assistito al proliferare di falsità e teorie complottistiche, tanto che è diventato complicato distinguere tra notizie vere e false.
Per cercare di arginare il fenomeno e in particolare per combattere le bufale sul coronavirus, il governo ha istituito un osservatorio permanente chiamato “Unità di monitoraggio per il contrasto della diffusione di fake news relative al Covid-19 sul web e sui social network”.
A presiedere la task force del governo vi è il sottosegretario con delega all'Editoria, Andrea Martella che avrà il supporto di diversi esperti del settore, professori e giornalisti.
Ma, ad oggi quali sono le sanzioni per chi crea o condivide fake news?
Se la notizia diffusa è tale da destare turbamento tra le persone comuni, si rischia la condanna per “Abuso di credulità popolare” ex art. 661 c.p. che comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 15.000 euro.
Ma vi è di più: qualora la fake news sia tanto grave da creare allarme tra la pubblica autorità, portando ad esempio all’avvio di un indagine degli organi inquirenti, si rischia la condanna al reato di “Procurato allarme” (art. 658 c.p.) punito con l’arresto sino a 6 mesi e con l’ammenda sino a 516 euro.
Non dimentichiamo che avrà inoltre luogo il reato di diffamazione qualora la notizia falsa vada a ledere la reputazione o l’onore di un determianto soggetto. Tale reato è punito con pena pecuniaria qualora sia perpetrato da una persona comune; mentre la sanzione per il direttore della testata giornalistica che ha pubblicato la notizia falsa sarà addirittura la pena detentiva.
Spesso le fake news sono diffuse per manipolare l’opinione pubblica, ad esempio per screditare un certo personaggio politico, creare consenso intorno a temi sensibili come l’immigrazione o il terrorismo o addirittura influenzare i cittadini prima delle elezioni.
Tuttavia l’ordinamento italiano non prevede uno specifico reato che vada a punire più severamente quando a commettere il reato sia un politico. Quest’ultimo è infatti soggetto alle regole e sanzioni a cui sono sottoposti tutti i comuni cittadini.
La portata della fake news può inoltre avere impatto sull’economia. A conferma di ciò vi è l’art. 501 c.p., comunemente noto come reato di “Aggiotaggio” che punisce colui che diffonde notizie o informazioni false allo scopo di ottenere un rialzo o ribasso dei prezzi di un determinato titolo in borsa.
Tale comportamento è punito con la pena della reclusione fino a tre anni e con la multa da € 516 a 25.822, laddove sia realizzata con dolo specifico «al fine di turbare il mercato interno …». La causazione dell’alterazione del prezzo di merci o valori costituisce una circostanza aggravante.
E il soggetto che non crea ma condivide una bufala può essere punito?
Si, ma solo se consapevole della falsità della notizia. In questo caso la pena è la stessa prevista per chi crea la notizia!
Controlla le notizie e condivi sui social media solo quelle che ritieni attendibili. In questo modo contribuirai anche tu a fare di Internet un luogo più pulito e sicuro per tutti.